Appuntamenti gruppo di Torre Maina

AMORE PER SEMPRE E SESSO superiori 24/04/10 [letture: 2]

LETTERA 2:

Francois a Walter T.

Mi è arrivata la Sua lettera. La ringrazio perché non mi ha abbandonato. Certo Lei è duro nel giudicarmi, ma
ciò mi è stato anche d'aiuto. Sono davvero contento di avere in Lei qualcuno al quale io possa scrivere apertamente, sebbene non abbia capito tutto quello che Lei mi ha detto. L'ultima frase è quella che mi ha sorpreso di più.

Se potevo avere un motivo valido per la mia condotta,era appunto quello che mi volevo preparare ad un matrimonio felice. Lei invece mi dice il contrario. Come è possibile sapere senza imparare? Come è possibile imparare senza sperimentare? Non abbiamo fatto lo stesso studiando chimica e fisica?
Nella mia lingua c'è un proverbio che dice: «Bisogna affilare la lancia prima di andare a caccia».
A che giova sposarsi se si è diventati impotenti per mancanza di esercizio? Non bisogna anzi temere un indebolimento degli organi che non sono stati tenuti sempre in funzione?
Capisce ciò che intendo dire? Spero che Lei troverà ancora il tempo di rispondermi.
(clicca su "ulteriori informazioni" per leggere il seguito!)

RISPOSTA:

Walter T. a Francois

Ti ringrazio ancora per la tua lettera così onesta, in cui si esprime la tua confidenza.

Vi è nella Bibbia un singolare paragone fra l'amore e la morte. «L'amore è forte come la morte», dice il Cantico dei Cantici, 8,6. L'una e l'altro hanno in comune che non se ne può fare la prova. In ciò risiede la loro 'forza', la loro serietà. Oppure credi che potresti fare la prova della morte tentando di dormire molto profondamente? Allo stesso modo tu non puoi fare la prova dell'amore in una esperienza sessuale. Le condizioni alle quali si può fare l'esperienza dell'amore sono diverse, più alte. Se vuoi provare un paracadute, non puoi saltare da un tetto, da un ponte o da un albero. In uno spazio così breve esso non si aprirebbe, e il tuo salto ti darebbe la morte. Devi proprio saltare da un aeroplano perché il paracadute si apra e ti sostenga.
Così è per l'amore. Devi osare il gran volo del matrimonio, perché si possa dispiegare interamente.
Il tentativo di provare gli organi sessuali all'infuori del matrimonio e senza il sostegno dell'amore è paragonabile ad un salto col paracadute da un'altezza insufficiente. Quando si è sposati, l'unione fisica avviene in condizioni del tutto diverse. Non si ha paura d'essere scoperti, di essere traditi da altri o abbandonati, non si teme che ne nasca una gravidanza. Ma soprattutto si ha il tempo necessario per aprirsi l'uno all'altro, per abituarsi l'uno all'altro e correggere insieme le piccole difficoltà, le inettitudini iniziali. L'amore totale, che abbraccia tutti i settori della vita, implica in sé, nel suo dispiegarsi, anche l'amore sessuale. È bene che tu ti voglia preparare al matrimonio. Ma a tale scopo non è anzitutto il funzionamento degli organi sessuali che importa. Molto più importante dell'unione fisica è l'incontro dei cuori.

In un matrimonio le difficoltà sessuali hanno ben raramente ragioni esclusive fisiche, che per lo più si potrebbero accertare anche prima del matrimonio con una visita medica. La causa di una crisi matrimoniale molto più spesso è la mancanza di un adattamento psicologico, di un'armonia interiore.


RIPORTIAMO ANCHE LE LETTERE SEGUENTI, ANCHE SE NON LE ABBIAMO LETTE AL GRUPPO.

LETTERA 3
Lei parla di tendenza alla poligamia. Ma non si possono amare più donne ad un tempo? Non v'è un sol passo

della Bibbia che vieti la poligamia. In questa lettera Le ho rivelato i miei pensieri più segreti. Spero di non averLa troppo spaventata. Ma non ho nessuno con cui poter discutere questi problemi. Neppure con i miei genitori ne ho mai parlato. D'altro lato ho poca fiducia in una visita medica, come Lei dice. I nostri medici non dicono la verità, perché temono di urtarsi con le famiglie.






Walter T. a Francois

B..., 20 febbraio

Lascia che cominci dalla tua ultima domanda: no, io non credo che si possano amare più donne ad un tempo. Tutto dipende da ciò che intendi per 'amare'. Se 'amare' significa dormire con qualcuno, se l'amore coincide con la sessualità, allora sì, senza dubbio. L'amore 'perfetto', invece, di cui parla la Bibbia nel versetto da te citato, non si limita al corpo, ma cerca anche il cuore. Certo conosci il proverbio: «In un cuore in cui c'è posto per molti, non c'è posto sufficiente per uno solo». È vero. La responsabilità totale, di cui ti ho parlato, tu puoi assumerla per una donna soltanto.

Tu dici che la poligamia nella Bibbia non è proibita. Non posso qui trattare questo problema a fondo. Voglio solo dirti che anche nell'Antico Testamento la poligamia non è la regola, ma l'eccezione. Ove compare, essa è quasi sempre motivata con la mancanza di figli. In tal caso la Bibbia è molto realistica, e parla molto chiaramente delle difficoltà che comporta la poligamia. Specie nella Genesi si parla molto, a questo proposito, di invidia e di liti, di predilezioni, di ingiustizie, persino di odio. Nelle lingue semitiche la parola che designa la seconda moglie equivale a 'rivale' o 'avversaria' e gli Ashanti, nel Ghana, la chiamano la 'gelosa'. Piuttosto che proibire, la Bibbia fa un'asserzione positiva sul matrimonio, da cui possiamo trarre le nostre deduzioni.

Essa dice: «Un uomo si unirà alla sua donna (singolare!) e i due saranno una sola carne». La parola 'carne'

si può anche tradurre con 'essere vivente' o meglio ancora con 'persona'. Nel matrimonio uomo e donna non

sono più due, ma una sola persona. Se tu sei sposato con più donne, non puoi diventare con loro una persona sola, e nel tuo matrimonio nessuno potrà vedere l' 'immagine' del creatore. Ma Dio, creando l'uomo «lo creò a sua immagine... e li fece uomo e donna » (Gen. 1,27). Nella poligamia non nasce quella 'persona' che può somigliare a Dio e in cui l'amore reciproco fra moglie e marito può rispecchiare l'amore perfetto di

Dio in Cristo (Ef. 5,25). Solo alla monogamia è dato testimoniare l'amore di Dio.

La tua paura che lo sperma si accumuli nel tuo corpo e tu te ne possa ammalare è del tutto infondata. Polluzioni notturne non sono un sintomo di malattia ma un segno che il tuo corpo funziona normalmente. Dio ha stabilito quest'ordine proprio per preservare la salute. Il corpo si libera automaticamente di ciò che è superfluo. Tutto qui. Niente di misterioso, niente di magico, non vi è una seconda anima che esca e faccia le sue esperienze, secondo l'interpretazione che molti Africani danno dei sogni. Mentre, se tu vai a letto con una ragazza qualsiasi, corri ben più grave pericolo di contagiarti d'una malattia venerea. Per me, l'argomentazione secondo cui i rapporti sessuali preserverebbero la salute non è altro che un misero pretesto a cui ricorrono coloro che non vogliono imparare a formare la loro sessualità. Può essere molto più vero il contrario. Vi è una sessualità vissuta che in realtà è 'malattia' perché non è rapportata al 'tu' e conduce all'isolamento. Sta pur tranquillo che nessun pensiero che tu mi riveli, nessuna questione che mi poni mi spaventerà mai. La solitudine in cui si trovano molti giovani con i loro problemi è un gran male, e non c'è che consigliare loro di confidarsi ad un uomo maturo, esperto nella guida spirituale. Un tempo da voi in Africa venivano dati, in rapporto con i riti della virilità, certi consigli. Nella tua generazione quei riti sono per lo più caduti in disuso, e ne è derivato un vuoto. Ora tocca a voi giovani Africani pensare a colmare quel vuoto, perché i tuoi figli non si trovino un giorno sprovveduti come te. Un medico che mente non ha coscienza professionale. Prima di farsi visitare, è bene scegliere un medico responsabile e discreto.

Ti saluto come tuo fratello in Cristo, che è l'esempio più perfetto del perfetto amore di Dio e ti ama nonostante tutto.



Francois a Walter T.

M..., 28 febbraio

Le scrivo con una gioia crescente, perché non mi sento più abbandonato e riprendo coraggio.

Nella Sua ultima lettera Lei dice che da una ragazza sconosciuta si può prendere una malattia. Ciò è strano, dal momento che proprio per provare che non sono malato, o magari impotente, ho avuto rapporti con lei. Voglio ora raccontarLe come è andata la cosa, senza nascondere nulla.

Quel giorno disgraziato un mio compagno mi aveva invitato a far visita ai suoi genitori. Era verso sera. Già

lungo la strada egli si era divertito alle mie spalle dicendo che io come uomo non ero del tutto a posto, perché non avevo ancora avuto nessuna ragazza.

Quando poi siamo arrivati a casa sua, i suoi genitori non c'erano; in casa c'era solo sua sorella. Abbiamo cominciato a conversare e la ragazza ci ha offerto birra. A un certo punto il mio amico è sparito e io mi son trovato solo con la ragazza. Ella mi ha invitato, e poiché io mi rifiutavo, ha cominciato a prendermi in giro, usando insolenze molto forti nella nostra lingua. Soprattutto mi ha chiamato con una parola che si potrebbe tradurre con 'strofinaccio', o meglio con 'fiaccone', e con cui da noi si definisce un uomo impotente.

Signor pastore, come uomo bianco Lei forse non può immaginare che cosa significhi ciò per un Africano. Essere definito impotente è quanto di peggio può accadere a un uomo. Se io non avessi dato la prova del contrario, quella avrebbe diffamato il mio nome dappertutto.

Se debbo dire la verità, non ho 'amato' quella ragazza nel senso che Lei da a questa parola. In cuor mio piuttosto l'ho odiata. Ma non potevo agire diversamente. La paura d'essere schernito era in me più grande di ogni altra paura.

Mi dica, come può uno diventare uomo ed essere considerato tale, se non agisce da uomo



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