Appuntamenti gruppo di Torre Maina

Il Mezzo e Lui

Poteva stupirci con effetti speciali. Sarebbe stato in grado di far comparire il suo volto alto dieci chilometri nel cielo. Avrebbe potuto volare nell'aria lanciando il suo messaggio in ogni lingua immaginata dall'uomo. Non gli sarebbe stato difficile risplendere di gloria in tutte le città della terra, proclamandosi Re del Creato.
Invece ha preferito nascere nella più insignificante periferia dell'Impero, in una stalla da pezzenti; e per tre anni camminare a piedi su strade polverose per parlare a poche migliaia di paesani spaesati ed ignoranti.
C'è da mettersi le mani dei capelli per qualsiasi esperto di media e comunicazioni. Che, consultato, non potrebbe che dare un giudizio drastico: qui finisce male. Previsione azzeccata. L'hanno abbandonato tutti, e l'hanno ammazzato. In croce. Perché, invece di affidarsi a pochi discepoli, Cristo non ha adottato il formato megaschermo di cui parlavo all'inizio? Non è che non ne avrebbe avuto la possibilità...
Se non che la croce non è stata la fine. Perché, dopotutto, il "mercato" è stato conquistato (se così posso esprimermi). Sono pochi gli uomini sulla Terra che non hanno mai sentito parlare di Lui. Tutto ciò ci può insegnare qualcosa.
Qualche anno fa un sociologo di nome McLuhan affermava che "il mezzo è il messaggio". In altre parole il mezzo con cui comunichiamo plasma l'ascoltatore come e più delle cose che con esso diciamo. Un volto titanico che parla nel cielo ci avrebbe schiacciato. Non ci avrebbe dato possibilità di scelta; ci avrebbe privato della libertà. Il messaggio che Gesù voleva passare non era quello di una potenza inesorabile, un manuale di norme, un pio ricordo. Era, ed è, se stesso. E il mezzo che ha scelto per comunicarsi è un altro uomo.
Il cristianesimo si incontra incontrando persone vive, cambiate a loro volta da un incontro, un incontro con volti precisi. Indietro di generazione in generazione, di volto in volto, sino ad arrivare al volto stupito di poveri pescatori sulla riva del lago di Tiberiade.
E' questa la nostra possibilità, è questa la nostra responsabilità. Siamo chiamati ad essere il volto per qualcun'altro, dopo di noi.