Appuntamenti gruppo di Torre Maina

Matteo e Valentina - MATRIMONIO...la predica (+ o -!!!)

Domenica scorsa ero presente al matrimonio di Matteo Rivasi e Valentina Ferrari, due ragazzi attivi nella nostra Parrocchia. La predica, fatta da un Don scelto da loro,  Don Ivo (credo!), mi ha molto colpito. Molti preti fanno prediche di toni moderati ai matrimoni, magari dicono qualcosa di carino sugli sposi, ma non vogliono "turbare" l'atmosfera di festa. Sapendo quanta gente viene ai matrimoni senza essere più entrata in Chiesa negli ultimi 100 anni, non si imbarcano nell'impresa di dire qualcosa di importante che possa smuovere un po' la gente, sapendo che è difficile. NON questa volta!!!
Riporto a memoria quello che ricordo, a parole mie, mi spiace davvero per le inesattezze, spero solo di rispettare l'intenzione del Don, ma ci provo perchè l'ho trovata interessante e poi c'entra con quello che abbiamo fatto al gruppo. La Luci, Davide, Desi e Dario erano presenti... anche gli altri: se vi sembra che dica cose che non c'entrano fatemelo sapere!!!!
ecco LA PREDICA DEL MATRIMONIO, come me la ricordo io:

" partiamo dalle lettura: "Dio vide che l'uomo era solo, e gli fece un aiuto simile a lui." Il testo, tradotto fedelmente, direbbe in realtà: un aiuto CONTRO (e aggiunge: e so che molti mariti sarebbero d'accordo con questa spiegazione!!!).

C'è una grande insidia che mette i pericolo il matrimonio.

Credere che l'altra persona esista e sia lì per completarci e renderci felici. (segue momento di sgomento nella platea, se posso aggiungengere... n.d.r.) Su queste basi un matrimonio naufraga. Infatti questa è la sensazione, il sentimento che percepiamo sull'onda dell'innamoramento. Ma non è così!  (clicca su "ulteriori informazioni")
se pensiamo questo allora ci aspetteremo che l'altro ci completi, che guarisca le nostre ferite, che ci realizzi. Quando dopo il matrimonio le nostre ferite saranno ancora lì, i nostri difetti saranno ancora lì, penseremo che sia colpa dell'altra persona, che non sia davvero capace di amarci, che non sia stata la scelta giusta. Invece dobbiamo andare verso il matrimonio pensando che lo facciamo perchè amiamo l'altra persona, cioè vogliamo IL SUO BENE, quindi la sposiamo per RENDERLA felice, non perchè ci renda felici. Ci si deve sposare consapevoli che l'altra persona sarà sempre diversa da noi, che non posso aspettarmi che mi risolva la vita, e che invece sarò io a cercare di farla felice, e che tutte le mie energie dovranno andare verso questo sforzo, sapendo serenamente che non posso realizzare la sua felicità da solo ma posso impegnarmi per questo. Quindi, ecco la donna del testo biblico: viene da una costola, che nel senso del testo biblico vuol dire: non dalla testa, che ne indicherebbe una superiorità, nè dai piedi, che ne indicherebbe un'inferiorità, ma dalla costola, ad indicare pari dignità.
Poi, dicevamo,è "un aiuto CONTRO". Cioè un aiuto contro il mio egoismo, i miei difetti, qualcosa che mi obblighi ad aprirmi e a migliorare, nello sforzo di renderla felice."

4 commenti:

Lucia Pizzola ha detto...

sai al matrimonio ero un pò distratta (e scomoda!!) e nn ci ho quasi prestato attenzione (litigavo cn desi xD) grazie per averlo postato è davvero bello...

Unknown ha detto...

Anche a me hanno colpito le parole di don Ivo , perchè ho constatato (e la cosa mi ha anche un po' sollevato) come davvero il vivere insieme,non siginifichi sprizzare miele e sdolcinatezze varie per tutta la vita ma veramente cercare uno di abbattare le pretese più o meno velate dell'altro per procedere insieme verso una stessa direzione rimanendo due persone diverse. Bravo don Ivo.

GIAN ha detto...

wow grazie Luci sono contento che te lo sia letto infatti ero preoccupato che ve la foste persa per colpa nostra visto che vi avevamo intanato nella "cripta"!!!
GIAN

GIAN ha detto...

Infatti Ila era questo il punto secondo me! purtroppo non mi ricordo tutto ma spero di aver messo i punti più importanti.

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