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l'EMIGLIA consiglia - Recensioni

Come promesso ecco la recensione de "Il diavolo veste Prada"
Ammetto che inizialmente pare molto difficile vedere al di là dei meravigliosi vestiti, le battute di Nigel e lo splendido ciuffo argenteo della Streep (un "diavolo" impeccabile) ma dopo una -necessaria- seconda e più approfondita visione, ci si può accorgere di come la moda possa cambiare, in meglio! Non sto parlando solo di bella presenza, ma di bella esperienza. Come??
Andrea Sachs è 
una promettente giornalista provincialotta che sbarca nella Grande Mela alla ricerca di un impiego come giornalista. Caso, destino e (s)fortuna, vogliono che sia catapultata in quanto di più lontano dalla sua semplice ingenuità di neo-laureata:


un possibile posto di lavoro come seconda assistente di Miranda Prestley, leggenda vivente del mondo della moda, direttore di Runway ( "Ruanway non è solo una rivista! E' un luminoso faro di speranza per...non so: diciamo un ragazzino che cresce a Rhode Island con sei fratelli che fa finta di andare a giocare al calcio mentre va a scuola di cucito e legge Runway sotto le coperte di notte con una torcia!"...non c'è modo migliore di definirla, ve ne renderete conto guardandolo) e capo impossibile per qualsiasi essere umano. Impeccabile nello stile, tirannica nei modi e gelida come l'inferno, la vita sotto i tacchi di Miranda sarà per Andy un profondo cammino dantesco, ma senza Virgilio, che la porterà a scoprire il suo lato oscuro a metà tra il rosa di Chanel e il leopardato di Cavalli. Un calvario che la porterà a capire come di troppo in troppo si sia allontanata sempre più dal suo obiettivo e si sia trovata, inconsapevolmente, ad essere ciò che in partenza la rivoltava. Dal fondo però, la luce lontana appare più nitida, così Andy capirà che non è Jimmy Choo che può farle pubblicare i suoi articoli e che è ora di scendere dai suoi 15 cm.
Il film, che sbancò al botteghino un paio d'anni fa, è tratto dal frizzante e pungente libro di Lauren Weisberg (se non ricordo male), un'ottima lettura di svago, assolutamente non impegnativa, adatta ad ogni lettore (...meglio lettrice), un abbinamento davvero appetibile... Un tocco di stile alla libreria

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